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Torino

SULLA NOSTRA CONTESTAZIONE ALLA MINISTRA ROCCELLA AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO

FUORI LO STATO DALLE NOSTRE MUTANDE!

Il 21 maggio, come Non una di Meno Torino insieme a @xrtorino @fridaysforfuture_torino @essenon_torino@ecologiapoliticatorino siamo statə al salone del libro di Torino per impedire alla ministra Roccella ed all’assessore Marrone di portare la propria propaganda antiabortista in città. In una Regione che stanzia 1 milione di euro per le associazioni antiabortiste, mentre la sanità è al collasso e non esistono politiche di contrasto al cambiamento climatico (e lo si vede da quanto sta accadendo in queste ore di allerta metereologica nella nostra città), non potevamo certo restare silenti. Abbiamo voluto portare col sorriso alla ministra ed all’assessore le priorità che abbiamo per le nostre vite: autodeterminazione, reddito, sanità, ecologia, contrasto alle disuguaglianze.

Avremmo dovuto farli parlare? Crediamo che sia la ministra che l’assessore abbiano già tantissimi, troppi, palchi per darci dellə assassinə perché abortiamo o per istigare all’odio verso di noi in quanto persone lgbtqia+, che abbiano a disposizione strumenti legislativi, possibilità di finanziare le loro politiche, potere mediatico. Ci sembra che farli restare in silenzio per qualche ora sia nulla rispetto alla violenza che viviamo tutti i giorni a causa delle loro politiche, che non ci permettono neppure di curarci o di accedere a diritti fondamentali.

Per noi democrazia non è affatto far parlare chiunque e dare spazio anche ad opinioni lesive dei diritti, ma, anzi, riequilibrare l’abuso di potere che ogni giorno viviamo sulle nostre vite. 
Leggiamo a mezzo stampa una storia distorta e non accettiamo che la nostra azione sia utilizzata strumentalmente nel dibattito sul futuro del Salone del Libro, togliendo spazio ai contenuti della nostra protesta. Oggi la nostra azione, portata avanti con soli “pericolosissimi” cartelli e voci, ha coinvolto tante persone in visita al Salone che spontaneamente si sono unite a noi, mostrando grande condivisione delle nostre ragioni. Siamo davvero inorriditə dalla facilità con cui si grida alla violenza pur di giustificare l’eccesso di repressione nei nostri confronti, ma gratə di tutta la vostra solidarietà.

Ci siamo divertitə, ci rivedremo presto, da qui non passerete!


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