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    Calcio

    SERIE A: Nell’ultima giornata il Napoli batte la Sampdoria nel giorno della festa per lo scudetto. Roma e Atalanta in Europa League, Juventus in Conference, Verona e Spezia allo spareggio per la salvezza

    Nell’ultima giornata del campionato di Serie A il Napoli campione d’Italia ha battuto la Sampdoria 2-0 chiudendo la stagione a quota 90 punti in classifica. Al Maradona i partenopei sono andati in rete al 64′ con Osimhen su rigore e all’85’ con Simeone. Al triplice fischio c’è stata la premiazione con la consegna della Coppa dello scudetto, il saluto a Luciano Spalletti che lascia la panchina del Napoli, e una grande festa condotta da Stefano De Martino.

    Il Milan ha battuto 3-1 il Verona con una doppietta di Leao e la rete su rigore di Giroud, mentre la Roma si è imposta per 2-1 sullo Spezia con gol di Zalewski e Dybala su rigore al ’90 qualificandosi all’Europa League. Verona e Spezia giocheranno lo spareggio per rimanere in Serie A.

    La Juventus ha vinto 1-0 contro l’Udinese grazie ad un gol di Chiesa al 68′ concludendo settima in classifica e andando quindi in Conference League, mentre l’Atalanta ha travolto il Monza per 5-2, con tripletta di Teun Koopmeiners e gol di Hojlund e Muriel.

    Vittoria in rimonta per il Bologna che al Via del Mare ha battuto 3-2 il Lecce, che aveva aperto le marcature con Banda. I rossoblù hanno pareggiato con Arnautovic e ribaltato il risultato con Arnautovic e Zirkzee, prima del pareggio di Oudin. Nel recupero Ferguson ha calato il tris per i felsinei.

    Tre punti per chiudere la stagione: a Udine decide Chiesa

    L’ultima giornata della Serie A 2022/2023 si chiude con una vittoria di misura della Juve che supera 0-1 l’Udinese in Friuli grazie alla seconda rete in campionato di Chiesa.

    Serie C play off

    Foggia – Pescara 2-2

    Lecco – Cesena 1-2

    La Juventus Women si è imposta per 1-0 sulla Roma conquistando la terza Coppa Italia della sua storia

    La Juventus Women si è imposta per 1-0 sulla Roma conquistando la terza Coppa Italia della sua storia. Una sfida stellare, da una parte le giallorosse campionesse d’Italia, dall’altra le bianconere che dopo cinque vittorie consecutive si sono viste scucire lo scudetto dal petto al termine di una stagione complicata.

    All’Arechi di Salerno il primo tempo ha regalato poche emozioni, con le due squadre che si sono controllate a vicenda. Nella ripresa i ritmi sono cresciuti e al 62′ Bonansea ha sfiorato il vantaggio, quindi al 67′ Peyraud-Magnin ha chiuso la porta a Giugliano, ripetendosi anche al 91′ su un colpo di testa della stessa centrocampista.

    E al 93′ quando la partita sembrava destinata ad andare ai supplementari Barbara Bonansea di testa ha messo la palla in rete, facendo esplodere la gioia in campo e sugli spalti. Una vittoria meritata, frutto della determinazione di un gruppo che lotta e non molla mai, fino alla fine.

    Il match è stato l’occasione per celebrare due importanti traguardi: le 100 presenze con la maglia bianconera di Linda Sembrant e le 150 di Cristiana Girelli.

    La Capitana Sara Gama ha quindi lasciato l’onore di alzare al cielo la Coppa Italia a Martina Rosucci, che sta recuperando dalla lesione parziale al legamento crociato, e a Valentina Cernoia, che lascerà la Juventus quest’estate così come Sofie Junge Pedersen.

    FORMULA 1: Max Verstappen trionfa anche nel Gp di Spagna

    Max Verstappen ha centrato un nuovo successo nel Mondiale 2023 di Formula 1, il quarantesimo in carriera, vincendo anche il Gp di Spagna.

    Sul circuito di Montmelò a Barcellona il campione del mondo in carica ha dominato la corsa, chiudendo al comando davanti a Lewis Hamilton e George Russell. Quarta posizione per Sergio Perez, quinta per Carlos Sainz. Undicesimo posto per l’altro ferrarista Charles Leclerc, scattato dai box.

    “E’ un gran piacere guidare una macchina così. Al via ho lottato con Sainz, affrontare all’esterno le prime curve è sempre un po’ rischioso. A livello di squadra per noi è stato un grande fine settimana”, ha detto Verstappen.

    CICLISMO: Queen e King of the Mountains della Granfondo Stelvio Santini 

    Quasi 2.000 i partenti al via della Granfondo Stelvio Santini che riconferma la manifestazione ciclistica come un appuntamento internazionale e ogni anno punta i riflettori sullo sport amatoriale lungo le strade dell’Alta Valtellina.

    «Con la nostra manifestazione vogliamo esaltare la passione per il ciclismo e tenere vivo il sano agonismo tra gli amanti delle due ruote, che durante la Granfondo Stelvio Santini hanno l’opportunità di percorrere i luoghi che hanno fatto la storia del ciclismo – dichiara Mario Zangrando, presidente Ciclismo dell’US Bormiese, ente organizzatore della manifestazione – il tutto in un contesto di assoluta sicurezza».

    Ad accompagnare gli iscritti al via, gli ex professionisti su strada Alessandro Vanotti e Joaquim “Purito” Rodriguez, il triatleta campione europeo Giulio Molinari, la bike-influencer tedesca Marta Swiatlon e la nutrizionista sportiva Elena Casiraghi.

    Il podio della Granfondo Stelvio Santini

    Come ormai da tradizione, vengono premiati i migliori scalatori per ogni tracciato (con in condivisione il traguardo ai 2.757 metri del Passo dello Stelvio), che ricevono il titolo di King of The Mountain e Queen of The Mountain, un titolo per onorare la propria impresa.

    A causa del peggiorare delle condizioni meteo a partire da metà mattina, il comitato organizzatore ha preso la difficile decisione di interrompere a Bormio l’accesso alla strada verso il passo dello Stelvio. Ragioni di sicurezza legate al repentino cambiamento meteo con forti scrosci piovosi e all’abbassamento delle temperature.

    Nel percorso lungo hanno trionfato quindi su Teglio e Mortirolo i concorrenti Samantha Arnaudo del Team OM.CC e Manuel Senni del Team Crainox.

    Il miglior crono sommato su Teglio e Stelvio per il percorso medio lungo di 137 chilometri e 3.110 metri di dislivello è stato ottenuto da Sarah Palfader del team DA-TOR / ISB e Federico Bazzucchi, del team Alta Valtellina Bike.

    Infine, nel percorso corto di 60 chilometri e 1950 metri di dislivello hanno conquistato lo Stelvio Milena Felici dell’ASD USC Team Nardecchia-Montini e Stefano Scala del ASD Swatt Club.

    Tra gli altri premiati, il miglior tempo per la salita di Teglio lo ha ottenuto Samantha Arnaudo affrontando i cinque chilometri in salita in 00:18:45.570, e Manuel Senni con un tempo di 00:15:22.336, entrambi hanno ricevuto la maglia bianca Retelit.

    Entrambi gli atleti si sono affermati anche come Grimpeur del Mortirolo, aggiudicandosi la maglia rossa Trek con un tempo di 00:55:58.071 per Arnaudo e 00:49:30.907 per Senni.

    Sarah Palfader con un tempo di 01:32:35.331 e Stefano Scala del ASD Swatt Club con un tempo di 01:14:10.942 hanno conquistato infine la terza salita, lo Stelvio. Le classifiche generali e di categoria sono disponibili sul sito web winningtime.it

  • Terza pagina

    Livorno

    Domani, martedì 6 giugno, alle ore 15.30

    80 classi scolastiche a Villa Mimbelli per la 12^ edizione del “Mercato Contadino” dell’Orto in Condotta

    Sarà la sfilata dei bambini e delle bambine di 80 classi scolastiche cittadine (su oltre 100 che hanno partecipato al progetto), a dare il via domani, martedì 6 giugno, alle ore 15.30 a Villa Mimbelli, alla 12^ edizione del Mercato dell’Orto in Condotta.

    Le classi, guidate da animatori e animatrici di KoalaLudo, faranno ingresso a Villa Mimbelli da accessi diversi, per poi raggrupparsi in cerchi concentrici davanti al Teatrino della Villa. Dopo un breve saluto collettivo, i bambini-contadini si dirigeranno verso gli stand delle rispettive scuole, per “vendere” ai familiari gli ortaggi che durante l’anno hanno coltivato negli orti scolastici.

    Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Luca Salvetti, la vicesindaca con delega alle attività educative Libera Camici, l’assessora all’ambiente Giovanna Cepparello, e naturalmente Valentina Gucciardo, presidente di Slow Food Livorno e instancabile promotrice dell’iniziativa.

    “Orto in Condotta” è un progetto di Slow Food sostenuto e finanziato dal Comune di Livorno con il coordinamento del CRED e la collaborazione di tante insegnanti delle scuole cittadine.

    “Questo progetto – dichiara Libera Camici – continua a regalarci grandi soddisfazioni, con numeri che contribuiscono a testimoniare anche a livello nazionale la grande qualità del sistema educativo livornese. Continueremo a portare avanti con convinzione tutti questi percorsi che insegnano ad apprezzare uno stile di vita più salutare e un’alimentazione più genuina. Non a caso siamo qui presenti con il nostro ufficio Ristorazione scolastica”.

    “Dopo gli anni segnati dalla pandemia – spiega Valentina Gucciardo – il Mercato dell’Orto in Condotta torna finalmente alla normalità nel suo luogo di origine e nella forma collettiva che da sempre lo hanno contraddistinto. Oltre al tema nazionale che ci ha guidato alla scoperta del suoloe dei suoi abitanti e alle consuete attività di orticoltura, sono tantissime le iniziative che hanno arricchito il progetto: vendemmia e degustazione di uva fragola, raccolta delle olive e produzione di olio, incontri con i pescatori, raccolte di ricette con legumi, laboratori di cucina, installazione di compostiere e molto altro ancora. Siamo orgogliosi che ancora una volta il progetto livornese si distingua a livello nazionale per numeri e contenuti e sono veramente felice di essere stata invitata a raccontarlo, insieme all’assessora Cepparello referente delle politiche per il cibo della Città di Livorno, domenica scorsa nel contesto internazionale dello Slow Fish di Genova”.

    Ma nel parco di Villa Mimbelli non ci sarà soltanto il mercato. Numerose sono le iniziative collaterali, quali la premiazione delle scuole cittadine aderenti al programma nazionale Green School.

    Aamps/RetiAmbiente sarà presente con uno stand informativo sul corretto conferimento dei rifiuti e metterà a disposizione dei bambini bicchieri lavabili per bere. ASA porterà una fontanella di acqua di alta qualità.

    Le scuole hanno organizzato la merenda dei bambini esclusivamente con pane e olio dei produttori locali.

    Nell’area dedicata ai servizi comunali 0/6 oltre ad una mostra fotografica sarà allestito un laboratorio di manipolazione a cura delle educatrici; presso lo stand della scuola dell’infanzia Pian di Rota sarà possibile fare il gioco dei tappi; presso lo stand della primaria Razzauti gel di aloe espresso, laboratorio artistico di riciclo monili rotti presso la primaria De Amicis, centralina energie rinnovabili presso la primaria Gramsci e scambio di ricette antispreco a cura della cuoca contadina-agrichef Paola Chiellini di Campagna Amica presso lo stand di Slow Food.

    Tra gli ospiti della manifestazione anche l’associazione Scuole Aperte Vivi Cecioni che quest’anno oltre ai ragazzi volontari del sabato pomeriggio, grazie ad un progetto promosso da Scuola e Città è riuscita a coinvolgere quattro classi con attività di cura del giardino monumentale, recupero di arredi rotti e realizzazione di panchine con materiale di scarto; al mercato porterà bugs hotel, terriccio e semi raccolti nel giardino e farà un laboratorio di bombe di semi.

    Wwf Livorno sarà presente con la scuola primaria Villa Corridi con la quale da anni condivide progetti ambientali e per la tutela degli insetti impollinatori.

    Fiab Livorno parteciperà per ricordarci che un’altra mobilità è possibile e terrà un laboratorio per insegnare a fare piccole riparazioni di biciclette.

    Aism, che ha messo a disposizione delle scuole le gardenie invendute della campagna dell’anno scorso, sarà presente con l’iniziativa “Senti come mi sento” per sensibilizzare sulla lotta alla sclerosi multipla.

    Istituti che quest’anno hanno preso parte al progetto:

    Servizi comunali Centro Infanzia Girasoli, Centro Infanzia Piccolo Principe, Scuola dell’infanzia La Rosa –sez. Girasoli.

    Scuole dell’Infanzia statali Benetti, Gobetti, Palazzina, Pestalozzi, Pian di Rota, Tartaruga.

    Scuole primarie Campana, Dal Borro, De Amicis, Gramsci, Natali, Razzauti, Villa Corridi.

    Secondaria di primo grado Mazzini.

  • Altre news

    Papa Francesco all’Angelus: “L’invito che lo Spirito Santo ci rivolge è quello di stare a tavola con Dio per condividere il suo amore”

    Papa Francesco nell’Angelus in Piazza San Pietro ha ricordato ai fedeli che tracciando la croce sul nostro corpo ci ricordiamo quanto Dio ci ha amato, fino a dare la vita per noi.

    “Oggi, Solennità della Santissima Trinità, il Vangelo è tratto dal dialogo di Gesù con Nicodemo. Nicodemo era un membro del Sinedrio, appassionato del mistero di Dio: riconosce in Gesù un maestro divino e di nascosto, di notte, va a parlare con Lui. Gesù lo ascolta, capisce che è un uomo in ricerca e allora prima lo stupisce, rispondendogli che per entrare nel Regno di Dio bisogna rinascere; poi gli svela il cuore del mistero dicendo che Dio ha amato così tanto l’umanità da mandare il suo Figlio nel mondo. Gesù, dunque, il Figlio, ci parla del Padre e del suo amore immenso.

    Padre e Figlio. È un’immagine familiare che, se ci pensiamo, scardina il nostro immaginario su Dio. La parola stessa “Dio”, infatti, ci suggerisce una realtà singolare, maestosa e distante, mentre sentir parlare di un Padre e di un Figlio ci riporta a casa. Sì, possiamo pensare Dio così, attraverso l’immagine di una famiglia riunita a tavola, dove si condivide la vita. Del resto, quella della mensa, che allo stesso tempo è un altare, è un simbolo con cui certe icone raffigurano la Trinità. È un’immagine che ci parla di un Dio comunione. Padre, Figlio e Spirito Santo: comunione.

    Ma non è solo un’immagine, è realtà! È realtà perché lo Spirito Santo, lo Spirito che il Padre mediante Gesù ha effuso nei nostri cuori, ci fa gustare, ci fa assaporare la presenza di Dio: presenza sempre vicina, compassionevole e tenera. Lo Spirito Santo fa con noi come Gesù con Nicodemo: ci introduce nel mistero della nuova nascita – la nascita della fede, della vita cristiana –, ci svela il cuore del Padre e ci rende partecipi della vita stessa di Dio.

    L’invito che ci rivolge, potremmo dire, è quello di stare a tavola con Dio per condividere il suo amore. Questa è l’immagine. Questo è ciò che succede in ogni Messa, all’altare della mensa eucaristica, dove Gesù si offre al Padre e si offre per noi. E sì, è così, fratelli e sorelle, il nostro Dio è comunione d’amore: così ce lo ha rivelato Gesù. E sapete come possiamo fare a ricordarlo? Con il gesto più semplice, che abbiamo imparato da bambini: il segno della croce. Tracciando la croce sul nostro corpo ci ricordiamo quanto Dio ci ha amato, fino a dare la vita per noi; e ripetiamo a noi stessi che il suo amore ci avvolge completamente, dall’alto in basso, da sinistra a destra, come un abbraccio che non ci abbandona mai. E al tempo stesso ci impegniamo a testimoniare Dio-amore, creando comunione nel suo nome. Forse adesso, ognuno di noi, e tutti insieme, facciamo il segno della croce su di noi.

    Oggi allora possiamo chiederci: noi testimoniamo Dio-amore? Oppure Dio-amore è diventato a sua volta un concetto, qualcosa di già sentito, che non smuove e non provoca più la vita? Se Dio è amore, le nostre comunità lo testimoniano? Sanno amare? Le nostre comunità sanno amare? E la nostra famiglia, sappiamo amare in famiglia? Teniamo la porta sempre aperta, sappiamo accogliere tutti, sottolineo tutti, come fratelli e sorelle? Offriamo a tutti il cibo del perdono di Dio e la gioia evangelica? Si respira aria di casa o assomigliamo più a un ufficio o a un luogo riservato dove entrano solo gli eletti? Dio è amore, Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo e ha dato la vita per noi, per questo facciamo il segno della croce.

    E Maria ci aiuti a vivere la Chiesa come quella casa in cui si ama in modo familiare, a gloria di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo”.

  • News del giorno

    “Nex Generation Schools”

    Ambienti scolastici innovativi per un apprendimento di qualità

    Il documento, a cura del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 4 “Istruzione di qualità”, raccoglie una selezione di esperienze scolastiche di nuovi ambienti di apprendimento. La pubblicazione è stata presentata il 10 maggio in occasione dell’evento “Tra povertà e ricchezza educativa: le scuole al centro di alleanze territoriali“. Leggi la notizia dedicata al documento

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    L’innovazione nella scuola passa dal rinnovamento degli spazi di apprendimento e dalla capacità degli insegnanti di usarli al meglio. La presente raccolta ha origine da un approfondimento svolto all’interno del Gruppo di lavoro sul Goal 4 (Istruzione di qualità) dell’ASviS, con la partecipazione di rappresentanti di numerosi enti aderenti, ed è una prima selezione dei casi esemplari discussi, da gennaio 2023 e ogni settimana, nel blog Next Generation Schools di FUTURAnetwork.

    Un blog per parlare di innovazione nella scuola italiana partendo dai nuovi ambienti di apprendimento. Un blog per presentare e discutere una selezione di esperienze significative nelle scuole italiane, fra le quali alcune assai interessanti dal punto di vista dell’Agenda 2030. Un blog anche per offrire spunti ai dirigenti scolastici e ai docenti che oggi si trovano nell’urgenza di riuscire a presentare progetti per i fondi del Pnrr, in primo luogo quelli per “Scuole 4.0: scuole innovative e laboratori”, e magari sono alla ricerca di idee per cambiare gli spazi della propria scuola (e non solo riempirli di nuove tecnologie).

    Questi sono gli obiettivi del blog Next Generation Schools, di cui la presente raccolta propone i primi dieci casi e che, da maggio 2023, sarà aperto sul sito di FUTURAnetwork anche a contributi di esterni.

  • Prima pagina

    Alessandro a Giulia, parla l’altra donna: ‘Non l’ho fatto entrare, avevo paura’

    ‘Non sapevo di cosa era capace e che fine aveva fatto Giulia’

    Aveva paura per sé e per Giulia, perché non sapeva “che fine avesse fatto” la ragazza che aveva visto poche ore prima e perché non sapeva “di che cosa fosse capace” Alessandro Impagnatiello.

    Tant’è che, viste le richieste “pressanti” di lui di poterla vedere in piena notte, un collega l’ha accompagnata a casa: perché anche sul posto di lavoro “erano preoccupati”.

    A ricostruire le ore drammatiche tra il 27 e il 28 maggio è la ragazza con cui il barman del Bamboo Bar dell’Armani Hotel che ha ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano al settimo mese di gravidanza Giulia, aveva una relazione parallela.

    La 23enne mercoledì scorso davanti agli investigatori ha ripercorso quello che è accaduto quattro giorni prima, fornendo dettagli importanti per consentire ai pm di fermare poco dopo Alessandro. Quel sabato pomeriggio, dopo aver scoperto tutto “dalle varie menzogne che mi aveva raccontato”, ha deciso di dare appuntamento a Giulia. Non credeva più che davvero avesse chiuso con la sua compagna e men che meno che non fosse il padre di quel bimbo: “eravamo entrambe vittime di un bugiardo”. Proprio vicino all’albergo dove Impagnatiello e lei lavoravano, le due ragazze si sono viste. “Abbiamo chiacchierato tranquillamente. Siamo state insieme un’ora, dopo di che lei è andata via”. Un incontro “veramente cordiale” cominciato con un abbraccio “per solidarietà femminile” e concluso con la proposta di ospitarla a casa a domire, se ne avesse avuto bisogno. Lei disse di non preoccuparmi, ringraziandomi”. Nel mezzo le confidenze sul tradimento.

    Giulia “mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio – prosegue la giovane – e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute. Non sapeva se” si sarebbe “recata a Napoli dai suoi genitori ma sicuramente non voleva più vedere Alessandro. Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare” con lui e “per lasciarlo”. Invece lui all’ora di cena l’ha accoltellata e poi, facendo credere che si era allontanata da casa, ha cercato di bruciare il corpo e poi lo ha fatto sparire. Ha provato a convincere anche lei. In una videochiamata di 9 minuti in cui la ragazza chiedeva di Giulia e lui le diceva prima che dormiva in camera, poi che era andata da una amica, mentre in realtà era già morta. Ma la ragazza ormai non si fidava più di lui. Ha iniziato a registrare le conversazione, ha fotografato i guanti in lattice azzurri presi dal lavoro che gli spuntavano dallo zaino, ha messo in fila quegli attimi in cui, oltre alla preoccupazione per Giulia e per quel messaggio strano e freddo che le aveva inviato (in realtà era stato scritto dall’uomo), ha temuto anche per la sua vita.

    In piena notte “ho iniziato a scrivere ad Alessandro chiedendo dove fosse Giulia. Lui di contro ha iniziato a chiedermi di vederci perché voleva parlarmi da solo, senza di lei. Per mettere un punto a questa vicenda”. “Le sue richieste – ha proseguito – erano talmente pressanti che mi ha accompagnato un collega a casa poiché anche loro erano preoccupati”. Impagnatiello si è presentato comunque davanti al suo portone: “ha iniziato a citofonare”, continua la ragazza, e “alla fine è salito e gli ho parlato attraverso le sbarre della finestra del ballatoio. Lui insisteva perché io lo facessi entrare, ma io non ho voluto perché avevo paura”. Timori che hanno avuto anche gli inquirenti e gli investigatori, che nelle ore successive lo hanno fermato. Messo alle strette, il barman ha confessato ma nella sua versione ci sono alcuni elementi che non tornano.

    Già lunedì forse ci saranno gli esiti dell’analisi delle immagini delle telecamere installate tra Senago e Milano per verificare i suoi movimenti. Inoltre si stanno effettuando gli accertamenti per sapere a quali celle telefoniche erano agganciati i cellulari delle persone che il barman ha contattato la sera dell’omicidio e nei giorni successivi per capire se sia stato aiutato a disfarsi del cadavere. Le indagini coordinate dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella e condotte dai carabinieri puntano a ricostruire millimetro per millimetro quello che è accaduto, nella convinzione che ci sia stata premeditazione e crudeltà, aggravanti escluse dal giudice che ha convalidato il fermo e ordinato il carcere per il 30enne.

  • Editoriale del 5 giugno

    Buongiorno

    Buona settimana

    San Bonifacio

    Bonifaciolatinizzato come Bonifatius, nome di nascita Wynfrith (o anche Wynfreth o Winfrid o Winfried) (Crediton672673 o 680 – Dokkum5 giugno754), è stato un vescovo e monaco cristianoanglosassone dell’ordine benedettino, missionario in Assia e Turingia: è ritenuto l’apostolo della Germania, dove ha vissuto da adulto e dove ha compiuto la sua missione evangelica fino alla sua morte.

    Neri Angela

  • Altre news

    Aspettando la Coppa Barontini

    Il 6 giugno una intera giornata dedicata ai temi dell’antifascismo a Livorno

    Un convegno su Ilio Barontini, lo spettacolo di Alessia Cespuglio sull’assassinio dei fratelli Gigli e la pubblicazione del monologo da cui è nato lo spettacolo

    Il Comitato Coppa Barontini, So.Crem e CGIL Livorno, insieme al Nuovo Teatro delle Commedie, presentano il 6 giugno un momento di condivisione su tematiche a tutti i soggetti molto cari: la storia della nostra città , Ilio Barontini e l’antifascismo.

    Alle 18 in Sala degli Archi in Fortezza Nuova ci sarà un convegno organizzato dal Comitato Coppa Barontini, dal titolo “L’eredità di Ilio Barontini”.

    Questo evento insieme ad altri, comporrà un percorso di attesa e preparazione alla Coppa Barontini che si terrà il 17 giugno.

    Il convegno vuole rappresentare un modo per far riflettere per la cittadinanza e condividere alcuni aspetti della vita di Barontini, andando ad indagare quanto, oggi, la sua eredità politica e umana sia ancora tangibile.

    Modererà l’incontro Mauro Zucchelli (cronista) ed interverranno Fabio Baldassarri (autore e politico),  Claudio Seriacopi (Presidente Istoreco), Catia Sonetti (Direttrice Istoreco), Lenny Bottai (Presidente dell’Ass.Cult. Ilio Barontini), Andrea Bartolozzi  (nipote di Ilio Barontini),Enrico Mannari (Storico, Centre for conflict and Participation Studies, Luiss).

    La So.Crem collabora dal 2021 con Alessia Cespuglio, attrice e autrice livornese, con cui ha prodotto, in occasione del 140esimo della sua fondazione, lo spettacolo 1922-Perchè non dobbiamo aprire? Siamo gente perbene” sull’assassinio dei Fratelli Gigli, avvenuto il 2 agosto del 1922.

    Alle ore 19.15, sempre nella Sala degli Archi, la So.Crem presenterà la pubblicazione del monologo di Alessia Cespuglio,edito da Vittoria Iguazu Editora.

    Alessia Cespuglio sarà intervistata da Emanuele Gamba, direttore artistico della Fondazione Goldoni di Livorno.

    Alle 21.15 andrà in scena sul Palco Grande della Fortezza Nuova lo spettacolo 1922-Perchè non dobbiamo aprire? Siamo gente perbene”, produzione esecutiva di Pilar Ternera/NTC,collaborazione alla drammaturgia Francesco Niccolini, costumi di Desiree,oggetti di scena di Giordana Vassena,con la straordinaria partecipazione di Gaetano Ventriglia e Irma Pepper Commone, con la partecipazione di Elena Mellino, Filippo Ceccarini, Coro Rodolfo del Corona, Coro Garibaldi D’Assalto, SpringTime e Monday Girls, Coro Anpi Partigiano della Bassa Val di Cecina, ADDA.

    Ingresso spettacolo 12 euro, ridotto 10 euro 

    Per info e prevendita on line www.nuovoteatrodellecommedie.it, tramite whatsapp 3420352386, mail info@nuovoteatrodellecommedie.it 

    Lo spettacolo e la presentazione del libro sono dedicati alla memoria di Mauro Nocchi e Renato Tedeschi, scomparsi di recente lasciando un gran vuoto nella nostra città.

    Alla conferenza stampa di presentazione Simone Lenzi, assessore alla Cultura ha evidenziato che “la Coppa Barontini sotto questa direzione sta superando se stessa, non solo come straordinaria gara remiera ma come momento di riflessione che riporta allo spirito stesso della gara e al motivo per cui è nata. Ovvero, parlare di antifascismo, valore fondante di una convivenza civile nel nostro paese su cui non dobbiamo stancarci di focalizzare l’attenzione. Non c’è articolo della Costituzione che non sia manifestazione chiara e inequivocabile di antifascismo”.

    Monica Bellandi, presidente del Comitato Coppa Barontini , ha spiegato che la Coppa non è non solo una gara affascinante ma il nostro comitato prova a mettersi a disposizione di tutta la città per contribuire non solo alla memoria storica ma anche all’apertura a tutti, specie ai giovani, creando occasioni culturali e artistiche, in cui si rifletta sui valori e sui diritti, sulla tolleranza e rendere più attuale la figura e il messaggio di Ilio Barontini che negli anni può essere più evanescente. Noi siamo convinti invece che figure come quella di Barontini siano attuali e attuali siano i valori per i quali hanno lottato”.

    Fabrizio Zannotti, CGIL Livorno: Siamo in una fase storica in cui come Camera del Lavoro riteniamo opportuno e utile tenere viva la memoria su personaggi e valori e non dare per scontato nulla. Dobbiamo proseguire il percorso culturale di sviluppo delle coscienze. La rappresentazione teatrale che rientra nella giornata del 6 giugno riguarda anche la Camera del lavoro di Livorno che in quegli anni il 3 agosto fu bruciata e non sono lontani i giorni in cui la CGIL qualche anno fa fu assalita. Non dobbiamo pensare che certe cose non possano accadere più, non dobbiamo dare per scontato nulla, non dobbiamo pensare che la Costituzione sia nata per caso, che le libertà siano acquisite, ed è per questo che la CGIL dà il suo supporto alla giornata del 6 giugno”.

    Giampaolo Berti, presidente So.Crem, ha espresso la propria “soddisfazione per poter presentare a un pubblico ancora più vasto il lavoro di Alessia Cespuglio, a 100 anni dalla morte e cremazione dei fratelli Gigli,nel 140° anniversario della So.crem. Il nostro pensiero deferente va a un nostro grande associato, Mauro Nocchi insieme a tedeschi, anime della Barontini. Il 1922 è stato un anno tragico per Livorno, che ha visto scomparire figure importantissime dell’antifascismo livornese, Alessia Cespuglio ne approfondirà altre, le abbiamo dato un’altra commissione di cui parleremo a momento debito. Intanto speriamo in un altro sold out per il 6 giugno.

    Le conclusioni ad Alessia Cespuglio, autrice e attrice: “Mi sono interrogata a lungo su quale potesse essere la chiave giusta per narrare l’episodio dell’assassinio dei fratelli Gigli. Sono partita dalle domande di mia figlia allo scoppiare l’anno scorso della guerra in Ucraina. Ho pensato che l’antifascismo è una pratica, una pratica che non può spegnersi e accendersi in occasione di omaggi o manifestazioni, si deve promuovere costantemente, è un sentire politico e civile che deve guidarci sempre.

    Quello del 6 giugno è un evento composito che indaga più aspetti di quello che è la ferita incurabile della famiglia Gigli. Fare teatro significa esporre le proprie ferite e dare un senso al dolore, il dolore non va solo allontanato, il dolore va elaborato e la comunità, la collettività artistica, politica e civile è fondamentale che venga vissuta insieme come una esperienza, e questa esperienza di accogliere, fare accogliere alle persone le proprie ferite magari non le sanerà ma le renderà meno dolorose, meno feroci”.

  • Sport

    Calcio

    Europa League finale

    Il Siviglia ha vinto la sua settima Europa League dopo aver battuto la Roma ai rigori per 4-1

    Il Siviglia ha vinto la sua settima Europa League dopo aver battuto in finale la Roma ai rigori per 4-1.

    Alla Puskas Arena di Budapest i giallorossi sono passati in vantaggio al 35′ con un sinistro incrociato di Dybala, mentre nel finale di primo tempo Rakitic ha centrato il palo dalla distanza.

    Nella ripresa al 55′ gli spagnoli hanno pareggiato con una sfortunata autorete di Mancini su cross di Jesus Navas. Si è andati così ai supplementari con Smalling che ha colpito la parte alta della traversa, ma nessuna delle due squadre è riuscita a sbloccare il risultato.

    Ai rigori la Roma ha commesso due errori con Mancini e Ibanez, mentre il Siviglia è stato più freddo andando a segno con Ocampos, Lamela e Montiel che ha firmato il penalty decisivo.

    Serie C play off

    Pordenone – Lecco 1-3

    Entella – Pescara 2-3

    Crotone – Foggia 2-2

    Cesena – Vicenza 0-0

    Semifinali: Foggia – Pescara e Lecco – Cesena

  • Terza pagina

    Livorno

    Festival Archivissima 2023

    Venerdì 9 giugno l’ottava edizione de “La Notte degli Archivi”

    Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta sul canale YouTube del Sistema Documentario Territoriale della provincia di Livorno

    Venerdì 9 giugno 2023 si svolgerà l’ottava edizione de La Notte degli Archivi che coinvolgerà gli archivi di tutta Italia. La rassegna, patrocinata dall’ANAI – Associazione Nazionale Archivistica Italiana – rientra nel programma del Festival Archivissima 2023 dedicato quest’anno al tema #carnetdevoyage.

    La Rete degli Archivi storici della provincia di Livorno ha aderito anche quest’anno all’iniziativa e ha deciso, per la prima volta, di riunire tutta la Rete in un evento pubblico dal titolo: “Storie di viaggi, arrivi e partenze nel territorio livornese tra Ottocento e Novecento”.

    La sede scelta per la tavola rotonda è l’Isola d’Elba. Una trasferta che accoglierà nella bellissima cornice del Forte Inglese a Portoferraio, a partire dalle ore 21.00, i rappresentanti degli Archivi storici che si alterneranno nelle loro presentazioni. Una serata in cui il tema del viaggio sarà l’occasione per scoprire la ricchezza e la diversità dei patrimoni archivistici che il territorio livornese conserva e che ogni volta riesce a collegare creando ponti condivisibili. Un evento che condurrà lo spettatore in un costante fluire di storie, notizie e scoperte, di persone e di popoli che hanno contribuito a lasciare tracce del loro percorso oltre i confini della città di Livorno, della sua costa e dell’Arcipelago Toscano.
    Dieci archivi per dieci storie in un viaggio che partirà dall’Elba di fine Ottocento e si concluderà nella seconda metà del Novecento in Repubblica Ceca.

    La moderatrice della serata sarà la dott.ssa Sandra Landi, dirigente dell’area segreteria e referente del Comune di Campo nell’Elba, ente capofila della Gestione Associata degli Archivi Comunali che ha ospitato e organizzato l’evento.


    Per la Rete saranno presenti: Archivio storico Comune di Livorno, Archivio storico della città di Piombino “Ivan Tognarini”, Archivio storico Comune di Rosignano Marittimo, Archivio storico Comune di Bibbona, Archivio storico Comune di Cecina, Archivio storico Comune di San Vincenzo, Museo Archivio Carducci del Comune di Castagneto Carducci, Archivio storico della Provincia di Livorno e l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea nella Provincia di Livorno – ISTORECO.

    Sarà possibile seguire l’evento anche in diretta sul canale YouTube del Sistema Documentario Territoriale della provincia di Livorno.

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    Un nuovo ordine internazionale, multipolare e cooperativo, per la pace nel mondo

    La proposta di Achille Occhetto lanciata dalle pagine dell’ Unità per tentare di uscire dal vicolo cieco in cui sembra essersi impantanata ogni iniziativa di pace in Ucraina, merita un approfondimento e un forte rilancio.
    Occhetto propone a tutte le sinistre di mettere da parte, almeno per un anno, le diatribe sull’invio delle armi all’Ucraina per concentrarsi sulla costruzione di una comune visione del nuovo ordine mondiale entro cui assicurare una pace giusta all’Ucraina e garantire a tutti gli attori internazionali la propria sicurezza. Ciò richiede, come giustamente sottolinea Occhetto, una capacità di mettersi nei panni di tutte le parti per rispondere ai bisogni di sicurezza di ciascuno di essi.

    La costruzione di un nuovo ordine internazionale, multipolare e cooperativo presuppone che nei rapporti tra gli Stati si radichi un clima di fiducia reciproca, che vengano messe da parte le furbizie tattiche dietro le quali si nascondono le vecchie logiche e che la pace sia affidata alle politiche di disarmo e non all’escalation delle spese militari. Esattamente il contrario di quanto si sta facendo nella crisi ucraina di cui viene data una lettura ultra semplificata e molto spesso propagandistica. Le responsabilità di Putin in questa crisi sono chiare ed evidenti, ma gli USA e l’Europa non sono innocenti. Se non si parte dall’idea che i torti e le ragioni non stanno da una sola parte, è impossibile costruire il clima di fiducia senza il quale non può esistere un nuovo ordine internazionale.