40 giorni dopo la Pasqua
L’Ascensione è l’ultimo episodio della presenza terrena di Gesù secondo le due narrazioni dell’evangelista Luca (Vangelo e Atti degli Apostoli). Esso descrive la sua definitiva salita al cielo, da cui ritornerà solo alla fine dei tempi (Parusia). Il racconto dell’Ascensione conclude le apparizioni di Gesù dopo la sua Risurrezione e rappresenta simbolicamente e proclama l’Esaltazione di Gesù Cristo risorto, cioè la sua intronizzazione alla destra del Padre, che tuttavia ebbe luogo subito dopo la sua morte.Pietro Perugino, Ascensione di Gesù. L’Ascensione, inoltre, chiarisce il significato della risurrezione di Gesù mostrando che la risurrezione della carne non è un fenomeno temporaneo e perciò l’Ascensione esemplifica il destino di tutti i salvati. Il racconto dell’Ascensione, quindi, per i cristiani “non è pura invenzione, ma nemmeno una scena dal vero”.[2]L’Ascensione di Gesù in anima e corpo alla destra del Padre è oggetto del Credo niceno e del Credo apostolico. La festività che commemora l’Ascensione è celebrata dalla Chiesa cattolica, nell’Oriente cristiano e in diverse confessioni protestanti. Insieme a Pasqua e Pentecoste è una delle solennità più importanti. Essa è collocata liturgicamente il giovedì dopo la quinta domenica dopo la Pasqua, lasciando così un intervallo di quaranta giorni fra le due feste, in accordo con l’indicazione temporale del Libro degli Atti.
Francisco Camilo, Ascensione