Il dialogo ebraico-cristiano è una forma di dialogo interreligioso che vede impegnati ebrei e cristiani di varie denominazioni alla ricerca di un rapporto di amicizia che includa una revisione dei principi teologici sui quali per secoli si è basata l’ostilità tra le due religioni. La particolarità del dialogo ebraico-cristiano deriva dalla sua asimmetria, giacché il cristianesimo è nato dall’ebraismo, e al tempo stesso dal loro comune fondamento reciproco nella medesima tradizione biblica. Da qui il riferimento dei cristiani agli ebrei come “fratelli maggiori”, secondo l’espressione resa celebre dal discorso pronunciato da papa Giovanni Paolo II durante la sua visita alla sinagoga di Roma nel 1986.
Giovanni Paolo II (a sinistra) ed Elio Toaff (a destra), rabbino capo di Roma, insieme nella Sinagoga Grande della Città eterna (1986)