Editoriale del sabato

OCSE PISA: quale lavoro sognano gli adulti di domani?

Insegnante, segretaria, veterinario o manager? Quale professione pensano di svolgere i ragazzi di oggi una volta diventati adulti?
L’OCSE fotografa periodicamente le aspirazioni lavorative dei giovani di tutto il mondo e le mette a confronto attraverso PISA, l’indagine internazionale sui giovani.

PISA oltre ad essere la più estesa indagine internazionale sull’educazione e sulla preparazione degli studenti, è il più grande set di dati al mondo sulle esperienze educative dei giovani. Offre quindi uno sguardo ampio e articolato sulla preparazione degli studenti ad affrontare la vita da adulti.

La ricerca si svolge ogni tre anni e ciascuna edizione coinvolge circa mezzo milione di giovani di 15 anni in 79 Paesi. PISA 2018 ha raccolto anche una mole di dati importanti, utili a esplorare quanto sono cambiate le aspirazioni professionali dei giovani negli ultimi 20 anni.

Studio e lavoro: cosa cambia nelle scelte di carriera?

Il focus sull’Italia è molto interessante e mostra che le aspettative di carriera dei giovani rispecchiano consolidati stereotipi di genere.

Tra gli studenti con alto rendimento in Matematica o Scienze, circa un ragazzo su quattro prevede di lavorare come ingegnere o professionista in campo scientifico all’età di 30 anni, mentre solo una ragazza su otto si aspetta di farlo; circa una ragazza su quattro si aspetta di lavorare in professioni sanitarie, mentre solo un ragazzo su nove con alto rendimento pensa che troverà impiego in questo settore.

Solo il 7% dei ragazzi e pochissime ragazze in Italia pensa di lavorare nelle professioni legate alle TIC, le Information and Communications Technology.

Oltre ciò, PISA mette in luce che il tempo e l’impegno dedicato dai giovani allo studio modellano le opportunità che la vita metterà loro davanti. Di fatto, i sogni e le aspirazioni lavorative non dipendono solo dai talenti degli studenti, ma possono essere fortemente influenzati da diversi fattori, come il background personale degli studenti e delle loro famiglie e la profondità della conoscenza che hanno del mondo del lavoro.


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