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Editoriale della domenica

Sant’Agostino

Dopo la madre ricordata ieri santa Monica, oggi ricordiamo il figlio.

«Ci hai creati per Te, [Signore,] e inquieto è il nostro cuore fintantoché non trovi riposo in Te.

Aurelio Agostino d’Ippona (in latinoAurelius Augustinus HipponensisTagaste13 novembre 354 – Ippona28 agosto 430) è stato un filosofovescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina.

Conosciuto anche come sant’Agostino,[2] è Padredottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae (“Dottore della Grazia”). È forse il maggiore rappresentante della Patristica. Se le Confessioni sono la sua opera più celebre,[3] si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, il trattato La città di Dio.

Agostino è venerato come santo dalla Chiesa cristiana sin da tempi remoti, e tradizionalmente rappresentato con la mitra e il pastorale come suoi tipici paramenti vescovili. Altre immagini di lui, tra cui la più antica risalente al VI secolo, lo raffigurano invece seduto ad uno scrittoio con un libro aperto.[52]

Nel 1298 fu annoverato fra i primi quattro dottori della Chiesa.[53]

In occasione del XV centenario della morte papa Pio XI ne commemorò la figura nell’enciclica Ad Salutem Humani del 20 aprile 1930. In occasione del XVI anniversario della conversione, papa Giovanni Paolo II pubblicò la lettera apostolica Augustinum Hipponensem, del 28 agosto 1986.

Il 22 aprile 2007 papa Benedetto XVI si recò a Pavia, nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, a pregare presso la tomba del santo.

Sant’Agostino è santo patrono delle seguenti città:

È santo compatrono di Pavia (a partire dal 16 settembre 2007, dal decreto stipulato il 28 agosto 2007). È anche patrono secondario della Sardegna (ricorrenza liturgica il giorno 11 ottobre in memoria della Traslazione delle sue spoglie nell’Isola). In Sardegna esistono inoltre chiese ed altri edifici religiosi intitolati al santo, ad esempio: la Chiesa di Sant’Agostino di Sassari; la Cripta dentro la Chiesa di Sant’Agostino, a Cagliari; e la Chiesa di Sant’Agostino ad Abbasanta.

Cultura agostiniana anche a Pisa e Livorno, Livorno fino agli anni 90, grande impegno di esso dove avevano in custode il faro.

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