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Povertà educativa, comunità educanti. Impegno delle Fondazioni bancarie

Le Fondazioni di origine bancaria, mi preme ricordarlo, sono enti privati senza fini di lucro, autonome e indipendenti, che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a esclusiva disposizione delle comunità e del Paese per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.

Questi obiettivi di missione vengono perseguiti con una molteplicità di strumenti, quali le erogazioni, l’impiego del patrimonio in investimenti correlati alla missione ma anche, e soprattutto, esercitando il proprio ruolo di attivatori delle energie dei territori e del Paese, che significa aggregare gli attori delle comunità nella ricerca di soluzioni condivise e corali ai bisogni e ai desideri delle comunità stesse.

Sono trascorsi trent’anni dalla nascita delle Fondazioni, sebbene siano poco più di 20 gli anni di piena operatività, cioè dalla promulgazione della cosiddetta Legge Ciampi. In questi anni le Fondazioni hanno fatto tante cose, ma hanno soprattutto affermato dei valori: quello della solidarietà, della coesione sociale, della partecipazione, dello sviluppo, dell’uguaglianza. E quello che hanno fatto le Fondazioni in questi anni sono, oltre che testimonianza della loro visione della comunità, anche il trampolino di lancio per proiettarsi verso i prossimi trent’anni.

Dal 2000 ad oggi, le risorse a fondo perduto messe a disposizione dalle 86 Fondazioni di origine bancaria sono state di oltre 25 miliardi di euro. A queste risorse, vanno aggiunte quelle che le Fondazioni di origine bancaria, grazie alla loro autorevolezza e credibilità, sono capaci di mobilitare nelle progettualità da esse promosse: si stima che per ogni euro erogato dalle Fondazioni di origine bancaria, se ne aggiungano altri 2 messi a disposizione da parte di altri attori pubblici e privati, generando un effetto moltiplicativo che di fatto triplica la portata economica degli interventi.

I beneficiari di queste risorse sono i cittadini, per il tramite delle organizzazioni di Terzo settore, degli enti locali, delle istituzioni scolastiche, delle università, dei centri di ricerca. In particolare, si stima che alle organizzazioni di Terzo settore, in forma diretta o per il tramite di enti locali, vada circa il 70% di queste risorse.


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