“Presidenzialismo, un pericolo per questa Italia”
Il maestro di diritto costituzionale analizza la riforma proposta dal partito di Giorgia Meloni. E le sue possibili derive autoritarie «Il presidenzialismo proposto da Giorgia Meloni potrebbe tradursi in un regime autoritario sul genere di quello di Orbán, dove il presidente della Repubblica perde il ruolo di garante della Costituzione perché non è più una figura super partes . E sotto il suo potere – o sotto il potere del Partito del Presidente – il Parlamento rischierebbe di rimanere schiacciato, in una condizione di ricatto permanente». Gustavo Zagrebelsky, maestro di diritto costituzionale ed ex presidente della Consulta, ha in mano il testo della proposta di legge costituzionale presentato da Fratelli d’Italia. «Io non sono contrario al modello presidenzialista in sé, ma alle conseguenze che potrebbe avere in Italia. Ogni forma di governo è come un abito che deve essere indossato: bisogna tenere conto delle caratteristiche specifiche del corpo di una nazione, anche dei suoi difetti».
Professor Zagrebelsky, che cosa la preoccupa di più?
«Partiamo dal testo introduttivo della proposta di legge. Sembra che la scelta della forma di governo sia qualcosa che si fa in astratto. Come entrare in un bazar delle istituzioni e scegliere dagli scaffali questo e quello senza interrogarsi seriamente sull’ethos pubblico del proprio paese. E allora bisogna ripartire dai classici».
Che cosa dicono i classici?
«Dicono che ogni forma di governo, e quindi l’architettura dello Stato, deve essere adatta alla base sociale e politica del Paese in cui deve essere realizzata. Non è come la formina che si mette sulla sabbia per ottenerne le diverse sagome. O forse è più efficace l’analogia sartoriale: non esiste un abito che in astratto va bene per tutti: bisogna tener conto delle caratteristiche e anche delle malformazioni del corpo che deve indossarlo. Solo così puoi cucirgli addosso un abito adatto».