«La democrazia si può suicidare», diceva Bobbio riferendosi, per esempio, alla Germania degli anno ’30, novant’anni fa. Ora, in Italia, c’è preoccupazione per la consistenza di forze politiche di tendenza autoritaria. La democrazia è distribuzione del potere, idealmente ad ogni cittadino, alla pari con tutti gli altri. Tutti insieme i cittadini si fanno rappresentare eleggendo loro delegati (deputati) nel Parlamento, che ha il potere di fare le leggi e di orientare la politica. Essi decidono anche direttamente nei referendum popolari.
La regola nonviolenta per esprimere la volontà popolare è il conteggio delle singole scelte. La quantità dei voti sulle diverse proposte decide la qualità della rappresentanza, perciò delle leggi e della politica. Non è detto che nel conteggio delle scelte degli elettori prevalga la scelta migliore, più opportuna, più giusta. Però questo criterio formale è fondato sulla fiducia che gli elettori in maggioranza scelgano il meglio per il Paese.