Ho incontrato i Fridays for Future al loro meeting europeo al Campus Einaudi, e sono convinto che la vivacità di questo movimento, malgrado abbia attraversato il periodo pandemico, sia la vera novità dal punto di vista politico degli ultimi quattro anni. Sono convinto che la serietà con la quale i ragazzi e le ragazze del movimento affrontano questi temi sia da guardare con molta attenzione: loro si impegnano nello studio e soprattutto applicano il proprio vissuto con comportamenti virtuosi.
Il mio augurio è che i Fridays possano diventare protagonisti sulla scena politica, non solo italiana ma mondiale, e adesso sono pronti a farlo, è arrivato il momento. È nella natura delle cose che le giovani generazioni si affaccino prima o dopo alla politica, e anche quella più classica, quella che vive rispetto all’elettorato e pensa ogni volta alla prossima elezione, a settembre dovrà fare i conti con loro e con le loro domande. È giusto che i giovani attivisti sognino di cambiare il mondo, ed è bello che alla loro età abbiano visioni anche utopiche. Chi semina visioni e utopie raccoglie realtà.